venerdì 20 ottobre 2017

Dove è finito Giulio Cesare?

Mentre state leggendo questo articolo ci sono molte probabilità che minuscoli frammenti di Giulio Cesare galleggino nell’aria attorno a voi, rimbalzino sullo schermo del vostro smartphone o computer, per poi magari prendere il volo con
un colpo di vento e cominciare un viaggio di migliaia di chilometri nell’atmosfera. Tra una decina di giorni potrebbero ricadere sul porto di Melbourne, in Australia, o nell’oceano Indiano. E forse riprenderanno vita negli occhi di un pesce.

Gli atomi, le particelle elementari che costituiscono la materia e tutti gli esseri viventi sono, in un corpo umano, molti di più del migliaio di miliardi di cellule che lo compongono. Nel corpo di Giulio Cesare si può per esempio presumere che ce ne fossero, più o meno, 15 miliardi di miliardi di miliardi (1,5 x 1028).

ATOMI VAGANTI. A duemila anni dal delitto più famoso della storia antica questi atomi sono ancora in circolazione. Si sono mescolati ad altri per creare nuove forme di vita o si sono fissati nelle rocce o nel terreno. E, in generale, la probabilità che siano nelle nostre vicinanze è molto alta. Ma dove si trovano esattamente? Quante probabilità abbiamo di respirarne, berne, toccarne qualcuno? Tenuto conto della complessità dei cicli naturali, la valutazione si può fare ovviamente soltanto in modo approssimato, facendo ampio ricorso al calcolo delle probabilità e a un po’ di fantasia. Si tratta infatti di maneggiare numeri enormi.

CESARE IN UN BICCHIER D'ACQUA. Facciamo un esempio. Nel metro cubo di aria in cui siete immersi mentre navigate il sito di Focus ci sono circa dieci milioni di miliardi di miliardi di atomi (1025).

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