sabato 17 marzo 2018

Quando impara, il cervello fa "meglio che può"

Quando impariamo a fare qualcosa di nuovo, che sia uno sport o a suonare uno strumento, il nostro cervello si modifica. Con la pratica, ci si perfeziona: più il cervello si adatta, più diventiamo bravi. Ma la malleabilità dei nostri neuroni, almeno nel breve
periodo, non è poi così grande: nelle prime fasi dell'apprendimento il cervello cerca di svolgere il nuovo compito con vecchi metodi, cioè adattando e “riciclando” schemi che ha già a disposizione.

Ecco perché è tanto difficile imparare cose nuove, e anche perché apprendere cose nuove, ma simili a compiti che già sappiamo svolgere, è meno difficile che partire da zero.

Curiosità: le bugie più clamorose sul cervello.| REUTERS/ILYA NAYMUSHIN
CON LA FORZA DEL PENSIERO. Sembra la scoperta dell’acqua calda, ma in realtà per gli scienziati è molto difficile studiare in diretta il fenomeno dell’apprendimento e le modifiche che comporta nel cervello. Un gruppo di ricercatori della Carnegie Mellon University, negli Stati Uniti, ha provato a farlo con un accorgimento particolare, ovvero facendo utilizzare una interfaccia cervello-computer ad alcune scimmie mentre stavano imparando a eseguire un nuovo compito.

Gli animali dovevano imparare a muovere sullo schermo di un computer un cursore guidato dall’interfaccia cervello-computer, in modo che l’attività elettrica del loro cervello - mentre “pensavano” di svolgere il compito - fosse convertita nei movimenti del cursore stesso. In questo modo, però, i ricercatori erano anche in grado di osservare l’attivazione di tutti i neuroni che permettevano lo svolgimento del compito, e anche i cambiamenti e i miglioramenti via via che il compito proseguiva e gli animali imparavano.

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